Smartworking, scioperi di chi vuol tornare in ufficio
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Direttore: Alessandro Plateroti

Smartworking, scioperi di chi vuol tornare in ufficio

lavoro smartworking casa

I lavoratori della Tenova protestano contro la decisione della ditta di introdurre lo smartworking per cinque venerdì.

L’azienda decide senza consultazioni nè preavviso di introdurre un giorno a settimana di smartworking, per i prossimi cinque venerdì. Ma i sindacati dei lavoratori polemizzano sulla scelta presa in autonomia, innescando una protesta davanti le porte della Tenova. “Non è detto che tutti i lavoratori, per motivi di conciliazione vita e lavoro, vogliano per quel giorno fare lo smartworking”.

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I lavoratori della Tenova, un’azienda di metallurgica di Castellanza (Varese), hanno deciso di protestare per un’ora contro la decisione della ditta di introdurre lo smartworking per i prossimi cinque venerdì (per ora). La protesta a braccia conserte davanti l’ingresso dell’azienda è partita dalla Uilm, che dibatte contro la modalità in cui è stata presa la decisione.

La protesta della Uilm

A causa della crisi energetica, molte aziende stanno cercando metodi alternativi per ridurre i consumi in ufficio. Per questo motivo, la Tenova ha deciso autonomamente di introdurre un giorno a settimana di lavoro da remoto, per adesso protratto solo per cinque venerdì. Ma il problema è scaturito nel modo in cui è stata introdotto questo cambiamento, ovvero senza una consultazione con i sindacati.

Così la protesta è nata dalla Uilm, che ha polemizzato l’azione dell’azienda senza avvertire, tenendo conto del fatto che “solo cinque mesi fa abbiamo siglato un accordo integrativo con l’azienda proprio sullo smart working”, ha puntualizzato il sindacalista Fabio De Rosa. Questa decisione non è in linea con le relazioni sindacali, per cui sarebbe stato opportuno confrontarsi in anticipo.

“Non è detto che tutti i lavoratori, per motivi di conciliazione vita e lavoro, vogliano per quel giorno fare lo smartworking, a qualcuno questa decisione potrebbe creare problemi”, ha spiegato De Rosa. E premettendo la difficile situazione economica a causa della crisi energetica, precisa che “i lavoratori stanno già facendo i loro sacrifici, considerato che siamo al nord e negli uffici e nei reparti si lavora con una temperatura che oscilla tra i 17 e 18 gradi centigradi”.

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ultimo aggiornamento: 24 Novembre 2022 14:42

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